Ridley Noah

Ridley Noah
QUESTO E' IL MIO GIOIELLINO BELLA E POSSIBILE

lunedì 18 giugno 2012

Granfondo Sportful PER POCHI EROI FATTA e sono sei

Grande giornata di ciclismo , la Granfondo Sportful giudicata la più dura d'Europa , è realmente così . Nella mia vita ciclistica non ho mai affrontato percorsi così difficili e impegnativi e la preoccupazione di non arrivare alla fine era piuttosto alta , l'unica cosa che devi assolutamente allenare oltre che al fisico , è la testa che deve controllare la foga e la voglia di arrivare , solo la testa ti porta all'arrivo . L'anno scorso la mia più dura granfondo che ho fatto è stata la maratona delle dolomiti ed in quella occasione ho sofferto molto di più perché oltre ad avere qualche kilo di troppo rispetto a ieri non ho corso con la testa ma solo con la voglia di arrivare e dopo il l'ultima salita ero super cotto e in fondo allla discesa da LaVilla in poi sono andato avanti quasi a spinta , ieri dopo il Croce D'Aune pur avendo sofferto gli ultimi 4 km(per colpa mia) avevo ancora gambe per spingere , sulla rampa di arrivo sono salito spingendo e non ho mai avuto un crampo , ho corso con la testa ho mangiato e bevuto il giusto ed ho fatto un tempo discreto , 11 ore . Tutto inizia dalla scelta dell'alloggio , Andrea jacaz ha trovato una sistemazione bellissima sulla strada che avremmo percorso in discesa dal Passo Rolle , zona tranquillissima su di un lago artificiale , solo il posto ti rilassava mentalmente , cena ottima a costo irrisorio , gnocchetti di patate e spinaci con gorgonzola , bistecca ai ferri con patate al forno e piselli , verdura cruda a self  strudel di mele e birra da mezzo il tutto 18 € .



Piccola passeggiata nei dintorni e poi nanna , in camera con me c'era Antonio e Stefano , nell'altra Vito ed Andrea . I preparativi per la gara devono essere perfetti ma Stefano deve essere ancora più preciso visto che la sfida con Andrea è sempre aperta e quindi non si possono commettere errori    

Il letto di Stefano è quello in centro , gesù tra i due ladroni , e si può ben vedere la meticolosità . La notte passa tranquilla , sveglia alle 4,50  colazione alle 05 che ho fatto leggera per non incorrere nei problemi di Verona dove causa stomaco pieno ho fatto una gara di sofferenza e qui non è il caso . Partenza verso Feltre alle 06 e dopo i preparativi tutti in griglia , decidiamo di stare tutti assieme (solo dopo ho realizzato che era solo strategia da parte di Stefano) ma come al solito subito dopo la partenza Stefano si è avvantaggiato facendosi strada sui marciapiedi , Andrea che aveva detto che non gli interessava di fare gara si è comunque lanciato all'inseguimento del suo avversario mentre io e Vito siamo rimasti insieme insieme fino a che in discesa mi sono trovato con un muro avanti e l'ho perso di vista . Da li ho corso con la testa senza forzare al massimo ma tenendomi un piccolo margine di recupero . sul Forcella Franche nessun problema , al primo ristoro avevo deciso di non fermarmi ed ho fatto bene perché c'era una ressa pazzesca . Arriva il Duran e sono passati già 60 km ma essendomi alimentato e idratato il giusto avevo buone sensazione e lo spauracchio del cancello a Cenceniche diminuiva un po soft , salgo i 12,5 con una buona gamba , le frequenze sono alte ma non come al solito e questo mi fa ben sperare cerco di tenere una cadenza regolare e di non forzare anche se la gamba me lo permette . Arriva la Forcella Staulanza e sono appena 80 km ma le pendenze non sono dure , sono sempre 12,4 km ma costanti ed essendoci parecchi ciclisti a soffrire non sei mai solo e vederlo sul volto degli altri ti da coraggio , al ristoro in cima chiedo informazioni sul fatidico cancello e mi dicono che se sono arrivato li a quell'ora non avrei avuto problemi (12,15) . Un ora dopo sono al cancello e la soddisfazione è tanta ma purtroppo è arrivato anche il momento del Valles , doveva essere lo spauracchio della Sportful , 19,8 km di salita non li ho mai fatti ed ho già 120 km nelle game . I primi 6 km sono tranquilli con pendenze leggere , arrivo al ristoro e mi catapulto da una ragazza con una pompa in mano  per farmi bagnare i piedi , io non soffro il caldo ma i piedi dopo ore di bici mi cominciano a bruciare e quell'acqua e stata una benedizione . Chiedo informazioni sulla rimanente salita , 12km , e mi dicono che i primi 4 sono fattibili mentre i restanti 8 sono piuttosto ostici non per le pendenze impossibili ma per la costanza delle stesse . Per non perdere troppo tempo arraffo quello che trovo sul banchetto , torta al cioccolato e formaggio che come un panino ingurgito rapidamente , non era il massimo ma è andato giù . Riparto ed effettivamente i primi km non erano difficili mentre poi le pendenze si fanno costanti , sempre al 9, 10, 11% il brutto poche curve rettilinei lunghissimi che ti davano la sensazione di non arrivare più ma con calma mentale bevendo spesso in cima sono arrivato . Mi fermo al ristoro che per me è il 5° e questa volta arance e l'immancabile formaggio , l'accostamento questa volta più gradevole . Parto sperando in una discesa bella come fino a quel momento ed invece bruttissima , asfalto molto ruvido e moltissime buche asfaltate nuove ma non lisce che ti facevano sobbalzare la bici e renderla instabile dovendo frenare spesso e creandomi grossi problemi alla schiena . Per fortuna la discesa e corta , il dolore alla schiena era tanto che sono stato felice che cominciasse il Rolle . Salita corta solo 6,2 km e con pendenze discrete , dopo 146 km stavo bene ed ho fatto tutta la salita con il 22 o il 25 senza soffrire con frequenze sotto i 155 che per me è buonissimo . In cima al Rolle la felicita era parecchia , da li al traguardo mancavano circa 65 km ma 54 erano in discesa quindi morale alto e speranze di arrivare con un buon tempo erano concrete non sapendo pero che causa la mia mente ormai cotta avrei sofferto tantissimo . Mi butto in discesa ed ero solo , raggiungo uno che mi accompagna fino a fine discesa all'imbocco della statale dove incontrando anche un po di vento contro tirando io raggiungiamo altri due che ci danno una mano ad arrivare all'imbocco del Croce D'Aune , non sapevo quanto fosse lunga la salita , chiedo e mi dicono 11,3 , mi cadono la gambe ma mi assicurano che la madonna la vedrò solo gli ultimi 4 km , sollevato un po salgo , la gamba era buona ed uso il 25 ma anche il 22 . A meno quattro quando la strada comincia a salire veramente (14%) butto su la catena e proseguo ma dopo circa 2 km le gambe cominciano a farmi male e non riesco più a salire , tento di resistere per non mettere il piede a terra ma non c'è niente da fare , vedo un tornate e decido di fermarmi per riprendere fiato , appoggio la testa sul manubrio per riprendermi , mi cade lo sguardo sulla moltiplica posteriore e mi accorgo che stavo salendo con il 25 e dopo quasi 200 km e 5000 mt di dislivello salire su pendenze del 14% con quel rapporto per le mie gambe è stato deleterio , mentalmente mi ha dato un po più di coraggio , col 28 sarei arrivato fino in cima . Riparto ma la frittata ormai e fatta le gambe stentano a riprendersi mi fermo nuovamente ad una fontana , mi rinfresco con l'acqua gelida di montagna e un po mi fa bene . Raggiungo la cima e li ormai è fatta , solo comincio a scendere con tranquillità ma quando un gruppetto mi raggiunge non resisto e stringendo i denti riesco ad accodarmi ed a fare gli ultimi km insieme a loro fino a raggiungere la porta d'ingresso per il traguardo spingendo anche gli ultimi metri e tagliando il traguardo con un immensa gioia sapendo di aver fatto un'impresa che solo pochi riescono a fare (oltre 200 ritirati) Come sempre il mio primo pensiero è andato alla persona che AMO e che mi ha permesso con la sua presenza di riuscire a fare tutto questo , Barbara  

lunedì 11 giugno 2012

Finalmente Nanos

Dopo svariati tentativi di trovare la strada giusta che mi portasse sulla cima del monte più ambito dai Triestini , grazie a Travo , che mi ha dato indicazioni precise , ho conquistato anch'io quella vetta . Devo dire che , sia l'avvicinamento alla salita che la salita stessa , sono stati molto piacevoli  , da Sesana all'imbocco della salita , tutto bello , strade belle poco trafficate in mezzo alla natura e tanto silenzio , sensazioni che non provavo da un po , pedalare nel "silenzio" della natura è straordinario e rilassante . La salita poi ancora meglio , pendenze leggere e costanti senza strappi per tutti gli 8,2 km , più in alto vai e più il panorama si fa bello e piacevole . Ho fatto però un errore , mi sono fermato troppo in cima e dopo aver finito la discesa pensavo che la fatica più grossa fosse fatta ed invece imboccando la strada verso Senazece mi sono accorto che non era così . La strada saliva costantemente al 5/6% e per 10 km andava avanti così , ho fatto più fatica in quei 10 km che i primi 43 per raggiungere la vetta del Nanos , fortunatamente non avevo premura ed ho potuto pedalare con il giusto ritmo .

Primo paese dopo Sesana


Subito dopo Vrabce

Prima di Podnanos

Ed ecco la cima 

Dopo aver riempito la borraccia , si riparte

Primo tornante

Stesso posto aspettavo che una macchina si allontanasse mi rompeva il "ritmo"

E lui o non e lui , certo che e lui
Tutto è stato molto bello , pensavo fosse difficile ed invece la difficoltà era media , da rifare con più caldo e meno vento

giovedì 7 giugno 2012

Granfondo Damiano Cunego quinta prova superata "malamente"

Domenica scorsa atto quinto del Prestigio , per fortuna anche questa volta non sono solo , a Verona sono  con Stefano Travisan , anche lui in corsa per il Prestigio , il viaggio in compagnia oltre che economicamente positivo è molto rilassante e non mi costringe a parlare solo . Si parte Sabato con molta calma per arrivare a Verona nel primo pomeriggio giusto in tempo per ritirare il pacco gara , zainetto da MTB , bottiglia di vino , calze marchiate Damiano Cunego , due camere d'aria e gadget vari . Dopo il ritiro il programma prevedeva un giro negli stends , vergognoso c'erano solo 3 , Stefano aveva dimenticato le borracce a casa e ne voleva comprare due , niente , solo una termica a 25 € pazzesco . Opzione 2 bottiglie da litro di integratore salino , unica alternativa . Giro turistico per Verona e Sistemazione in albergo , preparazione delle dotazioni tecniche , divisa , integratori e bici quindi cena insieme a miei amici di Verona in un locale vicino all'hotel dove abbiamo passato una piacevole serata e mangiato molto bene .  Domenica si inizia relativamente presto , la partenza è alle 09,00 . La colazione è alle 07,00 c'è di tutto , dolci di vario tipo marmellate fresche di gusti diversi , salumi uova cereali yogurt , quindi ho pensato "bene" di riempirmi un po vista la durezza del percorso non sapendo che sarebbe stato un errore . A pancia piena e fisicamente a posto , la schiena mio tallone d'Achille non mi dava fastidio , partenza per Verona città . Avevamo tutti e due dei numeri di gara piuttosto bassi io , 691 e Stefano 957 quindi in griglia saremmo stati nella prima , arrivati sul posto con stupore notiamo il primo problema , la prima griglia dove dovevamo essere è già piena e divisa dalla seconda con solo un nastro colorato e senza nessun controllo , solo gli onesti erano rimasti al di là del nastro , pochissimi . Con i numeri che avevamo , praticamente , in coda al gruppo , che non era nemmeno così elevato solo 1635 iscritti . Ore 09,00 partenza e fortunatamente eravamo già fuori Verona su di un vialone piuttosto largo quindi nessun problema di ingorghi o lotte per superare attenzione solo per la strada bagnatissima da pioggia appena caduta abbondante , la prima salita già a 20 km e subito cronoscalata , fino a quel momento sono riuscito a rimanere con Stefano ma già le frequenze piuttosto alte mi facevano sospettare qualcosa . Inizia la corno e anche il calvario, Stefano se ne va e lo vedrò solo al traguardo che mi aspettava . Le pendenze non sono impossibili ma cominciano subito a farsi sentire non nelle gambe ma nello stomaco che non riusciva a smaltire la colazione e non mi faceva ne bere ne mangiare , solo al pensiero mi veniva da vomitare . Da li fino all'ottantesimo km salite lunghe e discese cortissime con una sola di 7 km poco pendente , molto tecnica con curve e controcurve , sede stradale stretta , bellissima . Ottanta km difficili ed alimentandosi pochissimo una sofferenza mai provata , ogni salita che scorgevo da lontano mi faceva disperare specialmente perché da sotto si vedeva dove avrei dovuto arrivare . La salita di Campofontana la più dura con pendenze spesso oltre il 10% non finiva più , la strada per più della meta era bruttissima e quando pensi di essere alla fine visto che sei arrivato al ristoro è solo un'illusione , dopo aver riempito la borraccia di acqua , l'altra era ancora piena , pensi di scendere ed invece fai la curva e ti trovi  un muro , una cosa sola ti viene in mente "cazzo ancora" stringi i denti e su fino in cima , siamo a 1200 . Finalmente si scende , pensi "ora recupero un po di forze" sperando sia lunga , macché 2 km dopo si risale , nuovamente "cazzo ancora"sono 500mt ma con la crisi che ho , interminabili . La discesa arriva e dopo quel dentaccio il miraggio è reale , 13 km di asfalto bello , strada larga e pochi tornanti dove raggiungo i 75 km/h , peccato che il sogno duri poco , solo 15 minuti circa poi nuovamente l'Helium verticale (in mezzo ai 13 km c'era un altro dente , molare questa volta) . Altra salita 11 km  paesaggisticamente bellissimi in mezzo a ciliegi colmi di frutta che in altri momenti mi avrebbero riempito il cuore e lo stomaco , ma in quel momento davanti a me tutto si faceva rosso , non solo le ciliegie , riserva piena . Mancavano ancora 50 km e 1000 mt di dislivello , da li in poi non ho più guardato in avanti ma sempre a testa bassa per non guardare dove sarei dovuto andare , sono stati i 50 km più sofferti di quest'anno , 30 in su e 20 in giù , mentre pedalavo pensavo a Feltre e mi chiedevo come avrei fatto a raggiungere il traguardo se fossi stato in quelle condizioni , solo con il carro scopa . Be comunque dopo tutta quella sofferenza sono arrivato alla discesa finale dove ho trovato anche la forza di tirare e dare una mano  altri due che stavano peggio di me , uno dei quali mi ha anche ringraziato poco prima di tagliare il traguardo . Distrutto ma felice di essere riuscito a concludere la gara ho trovato Stefano che si stava allontanando , stufo di spettarmi , aveva addirittura pensato che fossi già a fare la doccia lui che era arrivato 40 minuti prima . Ora mi preparo per Feltre sapendo che se arriverò alla fine sarà solo per intercessione divina o di vino (rosso naturalmente )
Tempi : Posiz. 532°  cat 92°  tempo 6,35 media 22,02

Cena sera prima , buonissima ma non ha servito

Questi erano avanti a noi

E questi dietro 

Qui ci chiedevamo ma dove è la prima griglia

Stefano pronto e in forma

Ridi ridi non sai quello che ti aspetta

Cunego anche lui si vede che è stanco , molto dura
In giro per Verona , prima naturalmente

Appena finita , la mia espressione da allucinato