GRAZIE AMORE . Tante fatiche quest'anno , allenamenti , sacrifici , spese sostenute , tutto per raggiungere il sogno di una vita , la conquista del Prestigio . I tantissimi km passati a pedalare e a sudare per cucire quel sogno sul petto e nel cuore . Finalmente oggi con l'arrivo del postino la gioia a preso il posto di tutto questo . Una grande felicita nell'aprire quella busta e trovarci lo Scudetto ed il diploma , sul quale c'era scritto il mio nome con tutte le gare sostenute , bellissima ed immensa soddisfazione . Con l'arrivo dello Scudetto che ho incollato sulla bici e che cucirò sulla maglia , il grande sogno è diventato realtà . Un ringraziamento a tutti gli organizzatori di questa straordinario circuito , sopratutto a voi di Cicloturismo , alla mia squadra i Gentlemen Trieste . Ma un particolare e immenso ringraziamento va a Barbara , il mio grandissimo Amore , che mi ha sostenuto ed accompagnato moralmente in questa , per me , grandissima impresa , se non fosse stato per lei tutto questo non sarebbe successo
Umberto il Ciclismo e Ridley Helium
Pedalare è favoloso, la soddisfazione di arrivare in cima o al traguardo prefissato è bellissimo , non rovinatelo con pratiche illecite sarebbero traguardi non vostri, falsi ed inutili
martedì 11 dicembre 2012
domenica 22 luglio 2012
Il mio PRIMO PRESTIGIO grande felicità
Questo è il risultato di tutta la mia avventura |
Eccomi nuovamente a raccontarvi l'ultima avventura del mio Prestigio , questa volta è stata proprio un'avventura . Dalla Sportful non pensiate sia stato fermo , qualcosa ho fatto , poco perché ho lavorato troppo , ma a sufficienza per arrivare all'appuntamento di Treviso dove mi aspettava "La Pina" . Ultimo appuntamento del mio viaggio verso quel tanto desiderato Prestigio . A differenza delle precedenti granfondo mi sono avvicinato alla gara con assoluta tranquillità , consapevole che sarebbe stata una passeggiata , sicuro di arrivare alla fine e di superare quell'ultima linea senza nessuna fatica mentale e nemmeno fisica , mi ero preparato bene , fisicamente ok . Purtroppo come al solito ero solo , arrivato al ritiro pacco gara incontro il ds che faceva "pubbliche relazioni" e si divertiva a farsi pubblicità , un saluto un in bocca al lupo e appuntamento a fine gara . Nel pacco gara era inclusa una maglia tecnica che , in memoria di Andrea Pinarello avremmo dovuto indossare in gara , così avrei fatto con vero piacere . Verso le 07,00 ero in griglia , pronto per l'ultima fatica con in tasca una copia gigante dello scudetto del prestigio , pronto a sfoggiarlo per le foto all'arrivo , il tempo bello , splende il sole e si preannuncia una bella giornata . La partenza ritarda un po per l'attesa di Giovanni Pinarello che voleva personalmente dare lo start . Finalmente alle 08,00 si inizia , la partenza come al solito è a tutta ma il gruppone a differenza di molte altre volte non si sgrana , si viaggia abbondantemente oltre i 40 km/h e grazie ai soliti idioti che vogliono stare avanti ma non sanno stare in bici , parecchi grovigli di bici e corpi ammaccati , tre volte dietro a me ho sentito il carbonio incazzarsi ed i proprietari urlare per il dolore o la rabbia . Alla prima salita sono arrivato con 43 di media ma ugualmente ho rischiato di mettere il piede a terra causa un ingorgo pazzesco . Il traffico e proseguito quasi fino alla divisione dei percorsi dove circa la metà ha deciso di non fare troppo fatica , inizia il Praderadego e si comincia a sudare anche se il tempo cominciava a peggiorare , nuvole preoccupanti e vento si facevano sempre più insistenti ed a circa 2 km dal GPM ha cominciato a piovere , prima piano poi sempre più forte fino a trasformarsi in grandine . Fortunatamente il ristoro era vicino ed ho potuto ripararmi ed evitare una parte della grandine che sulla pelle faceva male . Avevo la mantellina ma faceva freddo e per evitare di raffreddarmi troppo mi sono dotato di un sacco di immondizie , vuoto naturalmente , recuperato al ristoro e dopo averlo adattato , anche se la pioggia non cessava , dopo una quindicina di minuti , mi sono comunque "lanciato" in discesa dove per la prima volta non ho usato i pedali ma solamente i freni , era molto ripida ma piena di detriti , sabbia foglie ramaglie e tutte le schifezze possibili , una sofferenza enorme durata parecchi km . Finita la discesa (ma non la pioggia) un lungo tratto di pianura mi ha fatto respirare un po , trovato un buon gruppo ci siamo lanciati a tutta verso la successiva salita del monte Tomba , guidati da un asiatico ( non si capisce sono tutti uguali ) che andava forte , il gruppo andava d'accordo ci davamo il cambio ma era comunque difficile stare a ruota , con gli occhiali non si vedeva niente e senza nemmeno per la sporcizia che ti arrivava in viso , strada facendo abbiamo raccolto altri ciclisti il gruppo si faceva sempre più numeroso ed anche qui arrivati quasi all'imbocco della salita un tonfo scuote la concentrazione e urla rompono il silenzio della fatica , in rettilineo solo un imbranato poteva causare una caduta , per fortuna ero davanti a tirare e mi sono salvato anche questa volta . Inizia ed io comincio ad avere problemi con la catena , mi salta e non mi fa salire regolare , mi fermo più volte nel tentativo di sistemare il cambio ma senza risultato , spero arrivando al ristoro di trovare assistenza ma purtroppo niente , molti lamentavano problemi ma senza soluzione . In discesa con quel tempaccio pedalare era impossibile visto che tirare i freni era obbligatorio ed a fine discesa ci sarebbe stata l'assistenza . Il monte Tomba in salita non rispecchia il nome che porta ma una volta scollinato ed imboccata la discesa , un ecatombe di camere d'aria , centinaia di ciclisti intenti a ripararle o fermi a causa di cadute , mai visto una discesa con così tanti ciclisti fermi . Finalmente l'assistenza (intasata id bici da riparare) e per fortuna i bravi meccanici Pinarello sono riusciti a capire il problema , una maglia si incastrava e la faceva saltare , riparato il danno via verso la Presa 13 ma dopo pochi km chi ti incontro fermo per strada , Travo che , dopo aver cambiato per la seconda volta la camera , ripartiva perplesso . Mi sono fermato ad aspettarlo e per un po abbiamo fatto strada assieme fino a metà salita dove gli è scoppiato addirittura il copertoncino , fermi nuovamente per cercare di porvi rimedio ma niente senza soluzione se non l'assistenza che però era posta in cima al GPM . Non potendo fare niente l'ho lasciato insieme a Bortolotti che nel frattempo ci aveva raggiunto e sono partito alla conquista del mio prestigio . Da li in poi solo pianura , nelle gambe avevo ancora parecchio visto che per forza maggiore mi sono fermato parecchie volte e solo ho cominciato a spingere , raggiungendo e portandomi dietro altri sei , ci davamo il cambio ma non tutti accettavano di darci una mano , quando toccava a me per parecchi km portavo il gruppo oltre i 43 km/h e quando mi defilavo per il cambio ricevevo i complimenti di quello dopo di me "bella gamba complimenti" e così fino sul traguardo dove mi sono defilato per farmi fotografare solo con la stampa dello scudetto del prestigio sul petto orgoglioso di aver raggiunto quel traguardo tanto desiderato negli anni . Un GRAZIE ENORME alla mia compagna Barbara per avermi supportato in questa mia avventura , un grazie anche a tutti quelli che in qualche granfondo mi ha accompagnato , grazie ai Gentlemen Trieste che mi ha accettato nel Team e grazie a Davide Zugna (Bastianella31) che mi ha lasciato il posto nel team e mi ha fatto conoscere amici ciclisti e strade molto belle dove ho potuto allenarmi per affrontare questa avventura
lunedì 18 giugno 2012
Granfondo Sportful PER POCHI EROI FATTA e sono sei
Grande giornata di ciclismo , la Granfondo Sportful giudicata la più dura d'Europa , è realmente così . Nella mia vita ciclistica non ho mai affrontato percorsi così difficili e impegnativi e la preoccupazione di non arrivare alla fine era piuttosto alta , l'unica cosa che devi assolutamente allenare oltre che al fisico , è la testa che deve controllare la foga e la voglia di arrivare , solo la testa ti porta all'arrivo . L'anno scorso la mia più dura granfondo che ho fatto è stata la maratona delle dolomiti ed in quella occasione ho sofferto molto di più perché oltre ad avere qualche kilo di troppo rispetto a ieri non ho corso con la testa ma solo con la voglia di arrivare e dopo il l'ultima salita ero super cotto e in fondo allla discesa da LaVilla in poi sono andato avanti quasi a spinta , ieri dopo il Croce D'Aune pur avendo sofferto gli ultimi 4 km(per colpa mia) avevo ancora gambe per spingere , sulla rampa di arrivo sono salito spingendo e non ho mai avuto un crampo , ho corso con la testa ho mangiato e bevuto il giusto ed ho fatto un tempo discreto , 11 ore . Tutto inizia dalla scelta dell'alloggio , Andrea jacaz ha trovato una sistemazione bellissima sulla strada che avremmo percorso in discesa dal Passo Rolle , zona tranquillissima su di un lago artificiale , solo il posto ti rilassava mentalmente , cena ottima a costo irrisorio , gnocchetti di patate e spinaci con gorgonzola , bistecca ai ferri con patate al forno e piselli , verdura cruda a self strudel di mele e birra da mezzo il tutto 18 € .
Piccola passeggiata nei dintorni e poi nanna , in camera con me c'era Antonio e Stefano , nell'altra Vito ed Andrea . I preparativi per la gara devono essere perfetti ma Stefano deve essere ancora più preciso visto che la sfida con Andrea è sempre aperta e quindi non si possono commettere errori
Piccola passeggiata nei dintorni e poi nanna , in camera con me c'era Antonio e Stefano , nell'altra Vito ed Andrea . I preparativi per la gara devono essere perfetti ma Stefano deve essere ancora più preciso visto che la sfida con Andrea è sempre aperta e quindi non si possono commettere errori
Il letto di Stefano è quello in centro , gesù tra i due ladroni , e si può ben vedere la meticolosità . La notte passa tranquilla , sveglia alle 4,50 colazione alle 05 che ho fatto leggera per non incorrere nei problemi di Verona dove causa stomaco pieno ho fatto una gara di sofferenza e qui non è il caso . Partenza verso Feltre alle 06 e dopo i preparativi tutti in griglia , decidiamo di stare tutti assieme (solo dopo ho realizzato che era solo strategia da parte di Stefano) ma come al solito subito dopo la partenza Stefano si è avvantaggiato facendosi strada sui marciapiedi , Andrea che aveva detto che non gli interessava di fare gara si è comunque lanciato all'inseguimento del suo avversario mentre io e Vito siamo rimasti insieme insieme fino a che in discesa mi sono trovato con un muro avanti e l'ho perso di vista . Da li ho corso con la testa senza forzare al massimo ma tenendomi un piccolo margine di recupero . sul Forcella Franche nessun problema , al primo ristoro avevo deciso di non fermarmi ed ho fatto bene perché c'era una ressa pazzesca . Arriva il Duran e sono passati già 60 km ma essendomi alimentato e idratato il giusto avevo buone sensazione e lo spauracchio del cancello a Cenceniche diminuiva un po soft , salgo i 12,5 con una buona gamba , le frequenze sono alte ma non come al solito e questo mi fa ben sperare cerco di tenere una cadenza regolare e di non forzare anche se la gamba me lo permette . Arriva la Forcella Staulanza e sono appena 80 km ma le pendenze non sono dure , sono sempre 12,4 km ma costanti ed essendoci parecchi ciclisti a soffrire non sei mai solo e vederlo sul volto degli altri ti da coraggio , al ristoro in cima chiedo informazioni sul fatidico cancello e mi dicono che se sono arrivato li a quell'ora non avrei avuto problemi (12,15) . Un ora dopo sono al cancello e la soddisfazione è tanta ma purtroppo è arrivato anche il momento del Valles , doveva essere lo spauracchio della Sportful , 19,8 km di salita non li ho mai fatti ed ho già 120 km nelle game . I primi 6 km sono tranquilli con pendenze leggere , arrivo al ristoro e mi catapulto da una ragazza con una pompa in mano per farmi bagnare i piedi , io non soffro il caldo ma i piedi dopo ore di bici mi cominciano a bruciare e quell'acqua e stata una benedizione . Chiedo informazioni sulla rimanente salita , 12km , e mi dicono che i primi 4 sono fattibili mentre i restanti 8 sono piuttosto ostici non per le pendenze impossibili ma per la costanza delle stesse . Per non perdere troppo tempo arraffo quello che trovo sul banchetto , torta al cioccolato e formaggio che come un panino ingurgito rapidamente , non era il massimo ma è andato giù . Riparto ed effettivamente i primi km non erano difficili mentre poi le pendenze si fanno costanti , sempre al 9, 10, 11% il brutto poche curve rettilinei lunghissimi che ti davano la sensazione di non arrivare più ma con calma mentale bevendo spesso in cima sono arrivato . Mi fermo al ristoro che per me è il 5° e questa volta arance e l'immancabile formaggio , l'accostamento questa volta più gradevole . Parto sperando in una discesa bella come fino a quel momento ed invece bruttissima , asfalto molto ruvido e moltissime buche asfaltate nuove ma non lisce che ti facevano sobbalzare la bici e renderla instabile dovendo frenare spesso e creandomi grossi problemi alla schiena . Per fortuna la discesa e corta , il dolore alla schiena era tanto che sono stato felice che cominciasse il Rolle . Salita corta solo 6,2 km e con pendenze discrete , dopo 146 km stavo bene ed ho fatto tutta la salita con il 22 o il 25 senza soffrire con frequenze sotto i 155 che per me è buonissimo . In cima al Rolle la felicita era parecchia , da li al traguardo mancavano circa 65 km ma 54 erano in discesa quindi morale alto e speranze di arrivare con un buon tempo erano concrete non sapendo pero che causa la mia mente ormai cotta avrei sofferto tantissimo . Mi butto in discesa ed ero solo , raggiungo uno che mi accompagna fino a fine discesa all'imbocco della statale dove incontrando anche un po di vento contro tirando io raggiungiamo altri due che ci danno una mano ad arrivare all'imbocco del Croce D'Aune , non sapevo quanto fosse lunga la salita , chiedo e mi dicono 11,3 , mi cadono la gambe ma mi assicurano che la madonna la vedrò solo gli ultimi 4 km , sollevato un po salgo , la gamba era buona ed uso il 25 ma anche il 22 . A meno quattro quando la strada comincia a salire veramente (14%) butto su la catena e proseguo ma dopo circa 2 km le gambe cominciano a farmi male e non riesco più a salire , tento di resistere per non mettere il piede a terra ma non c'è niente da fare , vedo un tornate e decido di fermarmi per riprendere fiato , appoggio la testa sul manubrio per riprendermi , mi cade lo sguardo sulla moltiplica posteriore e mi accorgo che stavo salendo con il 25 e dopo quasi 200 km e 5000 mt di dislivello salire su pendenze del 14% con quel rapporto per le mie gambe è stato deleterio , mentalmente mi ha dato un po più di coraggio , col 28 sarei arrivato fino in cima . Riparto ma la frittata ormai e fatta le gambe stentano a riprendersi mi fermo nuovamente ad una fontana , mi rinfresco con l'acqua gelida di montagna e un po mi fa bene . Raggiungo la cima e li ormai è fatta , solo comincio a scendere con tranquillità ma quando un gruppetto mi raggiunge non resisto e stringendo i denti riesco ad accodarmi ed a fare gli ultimi km insieme a loro fino a raggiungere la porta d'ingresso per il traguardo spingendo anche gli ultimi metri e tagliando il traguardo con un immensa gioia sapendo di aver fatto un'impresa che solo pochi riescono a fare (oltre 200 ritirati) Come sempre il mio primo pensiero è andato alla persona che AMO e che mi ha permesso con la sua presenza di riuscire a fare tutto questo , Barbara
lunedì 11 giugno 2012
Finalmente Nanos
Dopo svariati tentativi di trovare la strada giusta che mi portasse sulla cima del monte più ambito dai Triestini , grazie a Travo , che mi ha dato indicazioni precise , ho conquistato anch'io quella vetta . Devo dire che , sia l'avvicinamento alla salita che la salita stessa , sono stati molto piacevoli , da Sesana all'imbocco della salita , tutto bello , strade belle poco trafficate in mezzo alla natura e tanto silenzio , sensazioni che non provavo da un po , pedalare nel "silenzio" della natura è straordinario e rilassante . La salita poi ancora meglio , pendenze leggere e costanti senza strappi per tutti gli 8,2 km , più in alto vai e più il panorama si fa bello e piacevole . Ho fatto però un errore , mi sono fermato troppo in cima e dopo aver finito la discesa pensavo che la fatica più grossa fosse fatta ed invece imboccando la strada verso Senazece mi sono accorto che non era così . La strada saliva costantemente al 5/6% e per 10 km andava avanti così , ho fatto più fatica in quei 10 km che i primi 43 per raggiungere la vetta del Nanos , fortunatamente non avevo premura ed ho potuto pedalare con il giusto ritmo .
Tutto è stato molto bello , pensavo fosse difficile ed invece la difficoltà era media , da rifare con più caldo e meno vento
Primo paese dopo Sesana |
Subito dopo Vrabce |
Prima di Podnanos |
Ed ecco la cima |
Dopo aver riempito la borraccia , si riparte |
Primo tornante |
Stesso posto aspettavo che una macchina si allontanasse mi rompeva il "ritmo" |
E lui o non e lui , certo che e lui |
giovedì 7 giugno 2012
Granfondo Damiano Cunego quinta prova superata "malamente"
Domenica scorsa atto quinto del Prestigio , per fortuna anche questa volta non sono solo , a Verona sono con Stefano Travisan , anche lui in corsa per il Prestigio , il viaggio in compagnia oltre che economicamente positivo è molto rilassante e non mi costringe a parlare solo . Si parte Sabato con molta calma per arrivare a Verona nel primo pomeriggio giusto in tempo per ritirare il pacco gara , zainetto da MTB , bottiglia di vino , calze marchiate Damiano Cunego , due camere d'aria e gadget vari . Dopo il ritiro il programma prevedeva un giro negli stends , vergognoso c'erano solo 3 , Stefano aveva dimenticato le borracce a casa e ne voleva comprare due , niente , solo una termica a 25 € pazzesco . Opzione 2 bottiglie da litro di integratore salino , unica alternativa . Giro turistico per Verona e Sistemazione in albergo , preparazione delle dotazioni tecniche , divisa , integratori e bici quindi cena insieme a miei amici di Verona in un locale vicino all'hotel dove abbiamo passato una piacevole serata e mangiato molto bene . Domenica si inizia relativamente presto , la partenza è alle 09,00 . La colazione è alle 07,00 c'è di tutto , dolci di vario tipo marmellate fresche di gusti diversi , salumi uova cereali yogurt , quindi ho pensato "bene" di riempirmi un po vista la durezza del percorso non sapendo che sarebbe stato un errore . A pancia piena e fisicamente a posto , la schiena mio tallone d'Achille non mi dava fastidio , partenza per Verona città . Avevamo tutti e due dei numeri di gara piuttosto bassi io , 691 e Stefano 957 quindi in griglia saremmo stati nella prima , arrivati sul posto con stupore notiamo il primo problema , la prima griglia dove dovevamo essere è già piena e divisa dalla seconda con solo un nastro colorato e senza nessun controllo , solo gli onesti erano rimasti al di là del nastro , pochissimi . Con i numeri che avevamo , praticamente , in coda al gruppo , che non era nemmeno così elevato solo 1635 iscritti . Ore 09,00 partenza e fortunatamente eravamo già fuori Verona su di un vialone piuttosto largo quindi nessun problema di ingorghi o lotte per superare attenzione solo per la strada bagnatissima da pioggia appena caduta abbondante , la prima salita già a 20 km e subito cronoscalata , fino a quel momento sono riuscito a rimanere con Stefano ma già le frequenze piuttosto alte mi facevano sospettare qualcosa . Inizia la corno e anche il calvario, Stefano se ne va e lo vedrò solo al traguardo che mi aspettava . Le pendenze non sono impossibili ma cominciano subito a farsi sentire non nelle gambe ma nello stomaco che non riusciva a smaltire la colazione e non mi faceva ne bere ne mangiare , solo al pensiero mi veniva da vomitare . Da li fino all'ottantesimo km salite lunghe e discese cortissime con una sola di 7 km poco pendente , molto tecnica con curve e controcurve , sede stradale stretta , bellissima . Ottanta km difficili ed alimentandosi pochissimo una sofferenza mai provata , ogni salita che scorgevo da lontano mi faceva disperare specialmente perché da sotto si vedeva dove avrei dovuto arrivare . La salita di Campofontana la più dura con pendenze spesso oltre il 10% non finiva più , la strada per più della meta era bruttissima e quando pensi di essere alla fine visto che sei arrivato al ristoro è solo un'illusione , dopo aver riempito la borraccia di acqua , l'altra era ancora piena , pensi di scendere ed invece fai la curva e ti trovi un muro , una cosa sola ti viene in mente "cazzo ancora" stringi i denti e su fino in cima , siamo a 1200 . Finalmente si scende , pensi "ora recupero un po di forze" sperando sia lunga , macché 2 km dopo si risale , nuovamente "cazzo ancora"sono 500mt ma con la crisi che ho , interminabili . La discesa arriva e dopo quel dentaccio il miraggio è reale , 13 km di asfalto bello , strada larga e pochi tornanti dove raggiungo i 75 km/h , peccato che il sogno duri poco , solo 15 minuti circa poi nuovamente l'Helium verticale (in mezzo ai 13 km c'era un altro dente , molare questa volta) . Altra salita 11 km paesaggisticamente bellissimi in mezzo a ciliegi colmi di frutta che in altri momenti mi avrebbero riempito il cuore e lo stomaco , ma in quel momento davanti a me tutto si faceva rosso , non solo le ciliegie , riserva piena . Mancavano ancora 50 km e 1000 mt di dislivello , da li in poi non ho più guardato in avanti ma sempre a testa bassa per non guardare dove sarei dovuto andare , sono stati i 50 km più sofferti di quest'anno , 30 in su e 20 in giù , mentre pedalavo pensavo a Feltre e mi chiedevo come avrei fatto a raggiungere il traguardo se fossi stato in quelle condizioni , solo con il carro scopa . Be comunque dopo tutta quella sofferenza sono arrivato alla discesa finale dove ho trovato anche la forza di tirare e dare una mano altri due che stavano peggio di me , uno dei quali mi ha anche ringraziato poco prima di tagliare il traguardo . Distrutto ma felice di essere riuscito a concludere la gara ho trovato Stefano che si stava allontanando , stufo di spettarmi , aveva addirittura pensato che fossi già a fare la doccia lui che era arrivato 40 minuti prima . Ora mi preparo per Feltre sapendo che se arriverò alla fine sarà solo per intercessione divina o di vino (rosso naturalmente )
Tempi : Posiz. 532° cat 92° tempo 6,35 media 22,02
Tempi : Posiz. 532° cat 92° tempo 6,35 media 22,02
Cena sera prima , buonissima ma non ha servito |
Questi erano avanti a noi |
E questi dietro |
Qui ci chiedevamo ma dove è la prima griglia |
Stefano pronto e in forma |
Ridi ridi non sai quello che ti aspetta |
Cunego anche lui si vede che è stanco , molto dura |
In giro per Verona , prima naturalmente |
Appena finita , la mia espressione da allucinato |
martedì 22 maggio 2012
Quarta del Prestigio NoveColli Fantastico
Stefano stà cercando Andrea 7,30 |
Agostino spinge 6,08 |
Andrea sta' cercando Stefano 7,39 |
Davide sta' chiamando l'ammiraglia 8,37 |
Antonio ma quando finisi 10,25 |
Giampi cerca Tony 8,31 |
Io sto' cercando me 8,19 |
Vito a gia le palle piene di tutto quel traffico 7,57 |
Davide non sa dove è e ride soddisfatto 7,48 |
Sabato a fare la spesa |
Sabato a cena scarsa ma divertente |
Questo non poteva mancarci |
Si parte |
martedì 15 maggio 2012
Eccomi "pronto" Novecolli arrivo
Oggi ultimo allenamento in vista di una tra le più belle granfondo , insieme alla Dolomiti secondo me , del circuito del Prestigio la Novecolli di Cesenatico . Manifestazioni veramente eccezionali , organizzate alla grande dove oltre all'aspetto agonistico ci si trova immersi in una grande festa ciclistica dove tutto è bello e ogni anno comunque sempre nuovo , nuove emozioni nuove sensazioni anche se vissute già molte volte . Sono pronto , non so se a sufficienza ma sono sicuro che mi divertirò , lo spirito reggerà alla grande fino alla fine spero che la schiena faccia altrettanto . Questa mattina sono partito già con un leggero fastidio ( purtroppo soffro di ernia) il tempo non mi dava molte speranze di migliorare visto che soffiava un vento piuttosto sostenuto e avrei dovuto sicuramente fare fatica . La meta , Slovenia , dove si pedala con più tranquillità e decido strada facendo di dirigermi verso Senasece fino a Postojna e rientrare da Pivka . La giornata si presenta con uno splendido sole quindi decido di vestirmi leggero , con la mia bellissima e unica , divisa Rosa Giro(grazie Cec) strada facendo però mi accorgo che non era sufficiente soffiava un vento fastidiosamente freddo , migliorerà ma solo dopo Pivka . Non conoscendo le strade secondarie ho fatto tutta statale , un continuo saliscendi e con il vento in faccia non è divertente quando scendi non riesci a spingere e quando sali fai molta fatica a mantenere un ritmo decente . Dopo Pivka per fortuna protetto dalle colline circostanti il vento mi ha concesso qualche km di tregua dandomi il piacere di sentire finalmente il calore del sole sulla pelle , sensazione che mi ha piacevolmente rinvigorito aiutandomi ad arrivare a casa con piacere e poco stanco pur dopo quasi 100 km quasi tutti controvento . Adesso vedremo i prossimi 205 Mandi Mandi a tutti e forza Gentlemen
giovedì 10 maggio 2012
Nove colli arriviamo
Primo ristoro carboidrati e proteine per gli ultimi km |
L'orso no gaveva il coraggio de guardarne |
Fisicamente no reggeva il confronto |
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